Tradurre testi medievali: Obiettivi, pubblico, strategie
Collana: Filologia e letteratura medievale
€15.50
Tradurre testi medievali: obiettivi, pubblico, strategie propone i risultati emersi dal secondo convegno organizzato dal Gruppo di ricerca sulla “Modernizzazione del testo medievale”. Tenendo conto delle acquisizioni teoriche raggiunte nella precedente occasione di confronto, i relatori hanno esaminato soprattutto i problemi concreti suscitati dalle diverse operazioni culturali che portano all’attualizzazione del testo medievale nel mondo moderno. In particolare è stata precisata la responsabilità del traduttore come intermediario culturale tra medioevo e contemporaneità, costretto a scegliere tra l’esigenza di trasmettere al lettore l’immagine di un medioevo “fedele” alla documentazione storica e il desiderio di rendere liberamente fruibili al pubblico le suggestioni estetiche offerte dal mondo medievale e di utilizzarlo come metafora per l’espressione di altre realtà. Forse proprio la lettura critica delle riscritture e ricostruzioni contemporanee potrà proporsi come affascinante compito per le nostre future indagini “filologiche”, come mediazione consapevole tra le manifestazioni del passato e il pubblico attuale a cui vengono riproposte.
Titolo: Tradurre testi medievali: Obiettivi, pubblico, strategie
Autore: Maria Grazia Cammarota, Maria Vittoria Molinari (a cura di)
Anno: 2002
ISBN: 978-88-87445-26-8
Pagine: 296
Collana: Filologia e letteratura medievale
DESCRIZIONE
Tradurre testi medievali: obiettivi, pubblico, strategie propone i risultati emersi dal secondo convegno organizzato dal Gruppo di ricerca sulla “Modernizzazione del testo medievale”. Tenendo conto delle acquisizioni teoriche raggiunte nella precedente occasione di confronto, i relatori hanno esaminato soprattutto i problemi concreti suscitati dalle diverse operazioni culturali che portano all’attualizzazione del testo medievale nel mondo moderno. In particolare è stata precisata la responsabilità del traduttore come intermediario culturale tra medioevo e contemporaneità, costretto a scegliere tra l’esigenza di trasmettere al lettore l’immagine di un medioevo “fedele” alla documentazione storica e il desiderio di rendere liberamente fruibili al pubblico le suggestioni estetiche offerte dal mondo medievale e di utilizzarlo come metafora per l’espressione di altre realtà. Forse proprio la lettura critica delle riscritture e ricostruzioni contemporanee potrà proporsi come affascinante compito per le nostre future indagini “filologiche”, come mediazione consapevole tra le manifestazioni del passato e il pubblico attuale a cui vengono riproposte.
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