Soggetti cerebrali Le scienze umane nell'età neurocentrica
Collana: Zebre
fuori catalogo
Il dibattito su coscienza e identità rappresenta oggi un terreno d’incontro su cui si congiungono percorsi di ricerca che vanno dall’ambito umanistico (letteratura, filosofia, antropologia, linguistica e psicologia) a quello delle scienze naturali (biologia e genetica), fino ad includere studi di economia e ingegneria. Lo sviluppo di nuove sofisticate tecnologie di brain imaging e la mappatura del genoma umano hanno reso disponibili negli ultimi anni strumenti che hanno rivoluzionato lo studio della mente. Il riverbero mediatico di questi studi ha incoraggiato la diffusione di ipotesi di carattere determinista che legano l’esperienza individuale a un substrato biologico e cerebrale. L’enfasi sulla costruzione sociale dell’identità è così scivolata ai margini di un panorama culturale al cui centro si trovano artisti e studiosi uniti dall’intento di proporre una “nuova sintesi” tra le scienze umane e quelle naturali. In questo contesto è ancora possibile sostenere teorie che ipotizzano paradigmi identitari queer, fluidi e malleabili? Come hanno reagito la produzione artistica e la riflessione teorica contemporanea all’ipotesi che la coscienza sia semplicemente un segmento di circuiti cerebrali? Queste, ma non solo, le domande da cui partono i saggi qui raccolti, che spaziano dalla storia del pensiero scientifico alla teoria letteraria per riflettere sui nuovi strumenti che l’età neurocentrica mette a disposizione per indagare i territori e i linguaggi delle identità. Chiude il volume un’intervista a Richard Powers, uno degli scrittori statunitensi che hanno indagato con maggiore continuità l’interazione tra la ricerca scientifica e i modelli letterari della postmodernità.
Titolo: Soggetti cerebrali Le scienze umane nell'età neurocentrica
Autore: Valeria Gennero
Anno: 2013
ISBN: 978-88-6642-134-4
Pagine: 124
Collana: Zebre
DESCRIZIONE
Il dibattito su coscienza e identità rappresenta oggi un terreno d’incontro su cui si congiungono percorsi di ricerca che vanno dall’ambito umanistico (letteratura, filosofia, antropologia, linguistica e psicologia) a quello delle scienze naturali (biologia e genetica), fino ad includere studi di economia e ingegneria. Lo sviluppo di nuove sofisticate tecnologie di brain imaging e la mappatura del genoma umano hanno reso disponibili negli ultimi anni strumenti che hanno rivoluzionato lo studio della mente. Il riverbero mediatico di questi studi ha incoraggiato la diffusione di ipotesi di carattere determinista che legano l’esperienza individuale a un substrato biologico e cerebrale. L’enfasi sulla costruzione sociale dell’identità è così scivolata ai margini di un panorama culturale al cui centro si trovano artisti e studiosi uniti dall’intento di proporre una “nuova sintesi” tra le scienze umane e quelle naturali. In questo contesto è ancora possibile sostenere teorie che ipotizzano paradigmi identitari queer, fluidi e malleabili? Come hanno reagito la produzione artistica e la riflessione teorica contemporanea all’ipotesi che la coscienza sia semplicemente un segmento di circuiti cerebrali? Queste, ma non solo, le domande da cui partono i saggi qui raccolti, che spaziano dalla storia del pensiero scientifico alla teoria letteraria per riflettere sui nuovi strumenti che l’età neurocentrica mette a disposizione per indagare i territori e i linguaggi delle identità. Chiude il volume un’intervista a Richard Powers, uno degli scrittori statunitensi che hanno indagato con maggiore continuità l’interazione tra la ricerca scientifica e i modelli letterari della postmodernità.
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