Repetita iuvant. Mnemotecniche del film narrativo

Collana: Cinema e teatro

€ 13.00

La memoria degli spettatori è un luogo in cui la realtà rappresentata dai film trova attualizzazione e sviluppo. Per la sua stessa natura di rappresentazione di eventi che si manifestano nel tempo, il film deve presupporre la memoria e le capacità cognitive di chi guarda, e si fonda sulla integrazione mentale offerta durante la visione. Gli spettatori intervengono a colmare i vuoti del racconto e a motivare la vicenda, e gli stessi personaggi sono simulati da processi mentali che ne attualizzano pensieri, sentimenti ed emozioni, e che conferiscono esistenza e carattere alle ombre e alle voci sullo schermo. In breve, la realtà del film si forma nella memoria del pubblico. Per questi motivi è possibile pensare i film come dispositivi mnemonici: nel corso della visione lo spettatore nella sala buia non ha riferimenti che le proprie capacità mentali, e la forma del film si attaglia alle caratteristiche, ai punti di forza e ai punti deboli della memoria. È caratteristica dei film infatti la reiterazione di diversi elementi, da quelli essenziali per la coerenza della narrazione, personaggi e luoghi, a quelli specifici della storia raccontata, la cui ripetizione stimola il confronto e induce la comprensione di stati successivi della vicenda. In questo senso i film possono essere studiati come delle mnemotecniche: metodi di organizzazione delle informazioni che favoriscono l’attenzione e la memorizzazione. Esse permettono di sollecitare il pubblico a notare determinati elementi, per poterli ricordare e confrontare in seguito quando necessario. Il libro affronta questi aspetti attraverso l’analisi di film, prendendo in esame le configurazioni formali più significative per la prospettiva adottata.


Titolo: Repetita iuvant. Mnemotecniche del film narrativo


Autore: Stefano Ghislotti


Anno: 2008


ISBN: 978-88-9518-458-6


Pagine: 134


Collana: Cinema e teatro


DESCRIZIONE

La memoria degli spettatori è un luogo in cui la realtà rappresentata dai film trova attualizzazione e sviluppo. Per la sua stessa natura di rappresentazione di eventi che si manifestano nel tempo, il film deve presupporre la memoria e le capacità cognitive di chi guarda, e si fonda sulla integrazione mentale offerta durante la visione. Gli spettatori intervengono a colmare i vuoti del racconto e a motivare la vicenda, e gli stessi personaggi sono simulati da processi mentali che ne attualizzano pensieri, sentimenti ed emozioni, e che conferiscono esistenza e carattere alle ombre e alle voci sullo schermo. In breve, la realtà del film si forma nella memoria del pubblico. Per questi motivi è possibile pensare i film come dispositivi mnemonici: nel corso della visione lo spettatore nella sala buia non ha riferimenti che le proprie capacità mentali, e la forma del film si attaglia alle caratteristiche, ai punti di forza e ai punti deboli della memoria. È caratteristica dei film infatti la reiterazione di diversi elementi, da quelli essenziali per la coerenza della narrazione, personaggi e luoghi, a quelli specifici della storia raccontata, la cui ripetizione stimola il confronto e induce la comprensione di stati successivi della vicenda. In questo senso i film possono essere studiati come delle mnemotecniche: metodi di organizzazione delle informazioni che favoriscono l’attenzione e la memorizzazione. Esse permettono di sollecitare il pubblico a notare determinati elementi, per poterli ricordare e confrontare in seguito quando necessario. Il libro affronta questi aspetti attraverso l’analisi di film, prendendo in esame le configurazioni formali più significative per la prospettiva adottata.