Radici altomedievali e statuti della terra separata di Treviglio
Collana: Studi
€ 15.00, € 7.50
Il volume descrive accuratamente la fisionomia caratteristica della comunità trevigliese durante l’alto medioevo. La comunità trevigliese era dotata di un’autonomia peculiare, tipica della “Terra separata”. La differenza tra una comunità autonoma ed una separata nel Trecento e Quattrocento non è quantitativa ma qualitativa. Ciò significa che una comunità separata non è una comunità “più” autonoma delle altre, non è soltanto una terra provvista di un maggior grado di prerogative e di poteri. Una comunità autonoma è invece caratterizzata dalla sua pretesa di non essere incorporata nelle strutture di uno stato signorile ed essere al contrario dipendente in modo esclusivo dal signore. Tutto ciò si traduce nella mancanza di soggezione rispetto alle magistrature provinciali e statali, rimpiazzate dai consigli e dai consoli locali. Altro aspetto della separazione consiste nell’unione personale con il dominus, nella fiducia verso il medesimo, nel rigetto di ogni tentativo di interferenza da parte delle magistrature statuali. Pertanto le terre separate lombarde devono essere qualificate come “viscontee”, “sforzesche” e persino “doganali”, ma non come milanesi o bergamasche.
Titolo: Radici altomedievali e statuti della terra separata di Treviglio
Autore: Marco Casetta
Anno: 2008
ISBN: 978-88-95184-49-4, 978-88-96333-85-3(eBook)
Pagine: 175
Collana: Studi
DESCRIZIONE
Il volume descrive accuratamente la fisionomia caratteristica della comunità trevigliese durante l’alto medioevo. La comunità trevigliese era dotata di un’autonomia peculiare, tipica della “Terra separata”. La differenza tra una comunità autonoma ed una separata nel Trecento e Quattrocento non è quantitativa ma qualitativa. Ciò significa che una comunità separata non è una comunità “più” autonoma delle altre, non è soltanto una terra provvista di un maggior grado di prerogative e di poteri. Una comunità autonoma è invece caratterizzata dalla sua pretesa di non essere incorporata nelle strutture di uno stato signorile ed essere al contrario dipendente in modo esclusivo dal signore. Tutto ciò si traduce nella mancanza di soggezione rispetto alle magistrature provinciali e statali, rimpiazzate dai consigli e dai consoli locali. Altro aspetto della separazione consiste nell’unione personale con il dominus, nella fiducia verso il medesimo, nel rigetto di ogni tentativo di interferenza da parte delle magistrature statuali. Pertanto le terre separate lombarde devono essere qualificate come “viscontee”, “sforzesche” e persino “doganali”, ma non come milanesi o bergamasche.