Per una storia della cultura e della società a Bergamo Immagini e percorsi nel Cinquecento e Seicento
Collana: Studi
€ 5.00
Attenzione: diversamente dagli altri e-book di Officina dell’Ateneo, che sono in formato pdf, compatibile con qualsiasi dispositivo, questa pubblicazione è in formato epub, pertanto è compatibile solo con i lettori di e-book. Se non avete un lettore potete scaricare il programma “Adobe digital Editions” che è gratuito. In questo modo lo potrete leggere anche su computer, note-book, etc.. Se avete un lettore Kindle contattateci per ricevere una versione maggiormente compatibile con il vostro dispositivo. Un e-pub è un formato molto diffuso per i libri digitali che permette al testo di adattarsi allo schermo di visualizzazione. I caratteri si possono ingrandire a piacere e si può cambiare il font, si possono variare i margini e l’interlinea. Con questo formato il testo diviene fluido e si adatta al dispositivo di lettura e alle vostre preferenze.
Situata nella periferia occidentale della Repubblica Veneta, lontano dal centro cosmopolita della Serenissima, Bergamo è stata ritenuta a lungo una città di provincia scarsamente dotata sul piano culturale. Reputazione forse derivata sia dalla situazione di povertà generalizzata che ha afflitto per secoli il territorio, sia dalla lingua non facilmente comprensibile dei suoi abitanti. Molti abitanti della provincia, trasferitisi a Venezia nella prima età moderna, furono spesso impiegati in mestieri umili, come i facchini o i braccianti, favorendo il luogo comune che i bergamaschi possedessero più muscoli che cervello.
Anche la complessa figura di Arlecchino, famoso nella tradizione della commedia dell’arte come un servitore ghiotto e furbo, contribuì a creare un’impressione stereotipa. Invece Bergamo, benché separata da Venezia da più di 200 chilometri, fu per la capitale un avamposto di grande importanza e contribuì in maniera significativa alla vitalità e al dinamismo del Cinquecento italiano.
Questi saggi hanno lo scopo di offrire indagini, percorsi, spunti di ricerca inconsueti, per rinnovare l’attenzione su aspetti della cultura bergamasca spesso trascurati dalla storiografia tradizionale.
L’insieme dei saggi dimostra che la produzione di libri e la loro diffusione, la circolazione del sapere e l’istruzione non costituirono un fenomeno secondario nella Bergamo del Cinquecento, ma ebbero un’importanza non inferiore a quella raggiunta nelle maggiori città italiane.
Contributi di:
Christopher Carlsmith, “L’istruzione tra Bergamo e Venezia: le scuole della terraferma veneta nel Cinquecento”
Gary Towne, “Un paradigma musicale: musica a Bergamo e nella Serenissima nel Cinquecento”
Rodolfo Vittori, “La cultura di una città di confine: biblioteche e circolazione del sapere nella Bergamo rinascimentale”
Gianmaria Savoldelli, “Gli Annali Tipografici di Comino Ventura: nuovi dati per una storia della stampa a Bergamo tra XVI e XVII secolo”
Titolo: Per una storia della cultura e della società a Bergamo Immagini e percorsi nel Cinquecento e Seicento
Autore: Maria Mencaroni Zoppetti e Cristopher Carlsmith 8a cura di)
Anno: 2013
ISBN: 978-88-6642-114-6(eBook)
Pagine: 40
Collana: Studi
DESCRIZIONE
Attenzione: diversamente dagli altri e-book di Officina dell’Ateneo, che sono in formato pdf, compatibile con qualsiasi dispositivo, questa pubblicazione è in formato epub, pertanto è compatibile solo con i lettori di e-book. Se non avete un lettore potete scaricare il programma “Adobe digital Editions” che è gratuito. In questo modo lo potrete leggere anche su computer, note-book, etc.. Se avete un lettore Kindle contattateci per ricevere una versione maggiormente compatibile con il vostro dispositivo. Un e-pub è un formato molto diffuso per i libri digitali che permette al testo di adattarsi allo schermo di visualizzazione. I caratteri si possono ingrandire a piacere e si può cambiare il font, si possono variare i margini e l’interlinea. Con questo formato il testo diviene fluido e si adatta al dispositivo di lettura e alle vostre preferenze.
Situata nella periferia occidentale della Repubblica Veneta, lontano dal centro cosmopolita della Serenissima, Bergamo è stata ritenuta a lungo una città di provincia scarsamente dotata sul piano culturale. Reputazione forse derivata sia dalla situazione di povertà generalizzata che ha afflitto per secoli il territorio, sia dalla lingua non facilmente comprensibile dei suoi abitanti. Molti abitanti della provincia, trasferitisi a Venezia nella prima età moderna, furono spesso impiegati in mestieri umili, come i facchini o i braccianti, favorendo il luogo comune che i bergamaschi possedessero più muscoli che cervello.
Anche la complessa figura di Arlecchino, famoso nella tradizione della commedia dell’arte come un servitore ghiotto e furbo, contribuì a creare un’impressione stereotipa. Invece Bergamo, benché separata da Venezia da più di 200 chilometri, fu per la capitale un avamposto di grande importanza e contribuì in maniera significativa alla vitalità e al dinamismo del Cinquecento italiano.
Questi saggi hanno lo scopo di offrire indagini, percorsi, spunti di ricerca inconsueti, per rinnovare l’attenzione su aspetti della cultura bergamasca spesso trascurati dalla storiografia tradizionale.
L’insieme dei saggi dimostra che la produzione di libri e la loro diffusione, la circolazione del sapere e l’istruzione non costituirono un fenomeno secondario nella Bergamo del Cinquecento, ma ebbero un’importanza non inferiore a quella raggiunta nelle maggiori città italiane.
Contributi di:
Christopher Carlsmith, “L’istruzione tra Bergamo e Venezia: le scuole della terraferma veneta nel Cinquecento”
Gary Towne, “Un paradigma musicale: musica a Bergamo e nella Serenissima nel Cinquecento”
Rodolfo Vittori, “La cultura di una città di confine: biblioteche e circolazione del sapere nella Bergamo rinascimentale”
Gianmaria Savoldelli, “Gli Annali Tipografici di Comino Ventura: nuovi dati per una storia della stampa a Bergamo tra XVI e XVII secolo”
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