Maschilità decadenti: La lunga fin de siècle
Collana: Zebre
€16.00
Questa raccolta di saggi è stata ideata a partire da un convegno dedicato alle “maschilità decadenti” tenuto presso l’Università del Piemonte Orientale a Vercelli nel dicembre del 2001. In essa sono contenuti alcuni degli interventi presentati in quella sede, insieme ad altri lavori successivamente commissionati a studiosi italiani e stranieri per ampliare – in un’ottica interdisciplinare, e transnazionale – la campionatura proposta. Con il suo approccio multiplo e sfaccettato alla “lunga fine secolo” intesa come fertile e tormentato banco di prova del “moderno”, il volume si propone di contribuire al dibattito italiano sulla storia della maschilità. Lo fa privilegiando una lettura performativa del genere sessuale, e quindi sottolineando come le soggettività maschili vengano in essere attraverso formazioni di compromesso varie e instabili, difficilmente riconducibili a ben definite opposizioni binarie – inclusa quella tra maschilità “egemonica” e maschilità “dissidente”, spesso invocata negli studi sugli autori e le opere del canone “decadente”. Il volume si situa così al crocicchio, speriamo fruttuoso e stimolante, fra testi, culture e corpi nel tentativo di declinare gli studi di genere e della sessualità in modi che suggeriscano aperture e impurità, sia del maschile che del femminile. La nostra tesi di fondo è che la maschilità non appartiene agli uomini né costruisce soltanto le identità maschili: quando gli “uomini” appaiono in questo volume lo fanno non nella prospettiva dei “men’s studies” (intesi come studi fatti da uomini su uomini), ma attraverso sguardi “incrociati” – incrociati dal femminismo e dai queer studies, osservati dai margini e sui margini.
Titolo: Maschilità decadenti: La lunga fin de siècle
Autore: Marco Pustianaz, Luisa Villa (a cura di)
Anno: 2004
ISBN: 978-88-87445-57-2
Pagine: 370
Collana: Zebre
DESCRIZIONE
Questa raccolta di saggi è stata ideata a partire da un convegno dedicato alle “maschilità decadenti” tenuto presso l’Università del Piemonte Orientale a Vercelli nel dicembre del 2001. In essa sono contenuti alcuni degli interventi presentati in quella sede, insieme ad altri lavori successivamente commissionati a studiosi italiani e stranieri per ampliare – in un’ottica interdisciplinare, e transnazionale – la campionatura proposta. Con il suo approccio multiplo e sfaccettato alla “lunga fine secolo” intesa come fertile e tormentato banco di prova del “moderno”, il volume si propone di contribuire al dibattito italiano sulla storia della maschilità. Lo fa privilegiando una lettura performativa del genere sessuale, e quindi sottolineando come le soggettività maschili vengano in essere attraverso formazioni di compromesso varie e instabili, difficilmente riconducibili a ben definite opposizioni binarie – inclusa quella tra maschilità “egemonica” e maschilità “dissidente”, spesso invocata negli studi sugli autori e le opere del canone “decadente”. Il volume si situa così al crocicchio, speriamo fruttuoso e stimolante, fra testi, culture e corpi nel tentativo di declinare gli studi di genere e della sessualità in modi che suggeriscano aperture e impurità, sia del maschile che del femminile. La nostra tesi di fondo è che la maschilità non appartiene agli uomini né costruisce soltanto le identità maschili: quando gli “uomini” appaiono in questo volume lo fanno non nella prospettiva dei “men’s studies” (intesi come studi fatti da uomini su uomini), ma attraverso sguardi “incrociati” – incrociati dal femminismo e dai queer studies, osservati dai margini e sui margini.
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