Mari, Muri e Moroni
Collana: Orizzonti
Prodotto fuori catalogo
Oscar Locatelli nasce a Paladina, in provincia di Bergamo, il 1° Giugno 1959; tra i primi a baciarlo, un poeta alticcio. Iscritto al PCI dal 1975, dopo un percorso politico che un po’ rimpiange, è approdato con lieve sofferenza al PD. Militante di sinistra e sindacalista della CGIL, in Consiglio comunale dal 1980, è stato Assessore alla cultura e alla pubblica istruzione dal 1994. È Sindaco del suo paese natale dal maggio 2003. Nasce – per così dire – artisticamente nel Gruppo Fara di Bergamo, a cui deve l’amore per l’arte in genere, con il prezioso esempio di Aldo Grassi, Pasquale Emanuele, Romano Leoni e Mario Tucci, per diventare, con sua meraviglia, redattore della rivista “abiti-lavoro” fino al 1995, anno della sua chiusura, accanto ad altri giganti del calibro di Giovanni Garancini, Sandro Sardella, Ferruccio Brugnaro, Michele Licheri, Franco Cardinale, Claudio Galuzzi, Giovanni Trimeri e Andrea Bassi. Breve ma intensa la parentesi che lo vede tra i redattori di “Sommario”, rivista del Circolo Gramsci di Bergamo. Nel 1980, in occasione di un viaggio a Cuba, trascorre una lunga serata a L’Avana (ci sono i testimoni) con Ernesto Guevara Lynch, padre del Che, che gli parla dei suoi rapporti col mitico figlio. Evidentemente, questo episodio lo segnerà positivamente. L’anno seguente, in un teatro di Mosca, davanti a una platea composta anche da grigi e alti dirigenti del PCUS, condanna senza mezzi termini l’invasione sovietica dell’Afghanistan. Quest’altro episodio gli procurerà invece alcuni momenti di apprensione. Pervicacemente, continua a sostenere che l’amato Dostoevskij aveva ragione: “La bellezza salverà il mondo” e “Non c’è virtù, se non c’è immortalità”. Tra le raccolte passabili si ricordano: Ragionamore, quaderni di poesia del Gruppo Fara, Bergamo 1985; Maschere, a cura del Gruppo Fara, Bergamo 1986; Nove due sei zero, Grafica Carrara, Bergamo 2000; Ramerino viola, Edizioni Libreria Novantadue, Arcore 2004; Difetto di comunicazione, collana lavorodopo della CGIL, Bergamo 2007. È inoltre presente in diverse fanzine e nell’antologia Lo Scrigno Aperto, a cura di Alfio Privitera, Edizioni Nuove Scritture, Bergamo 1990.Francesca Cislacchi nasce a Romano in provincia di Bergamo il 18 maggio 1963. Si laurea nel 1989 in economia e commercio all’università di Bergamo. Lavora nel settore bancario dove ha maturato esperienza nella ricerca, in campo economico e finanziario. Nell’ultimo periodo ha ampliato la ricerca nel settore della responsabilità sociale d’impresa e, in particolare, nella redazione del bilancio sociale per le associazioni no profit. Affascinata dal fumetto giapponese realizza una serie di opere ad olio su tela che espone in due mostre, la prima a Milano, nel gennaio 2004, la seconda nello show room della ligne roset di Bergamo nel 2005. Titolo della serie di tele: “mangall’olio-catfight”. |
Titolo: Mari, Muri e Moroni
Autore: Oscar Locatelli
Anno: 2010
ISBN: 978-88-96333-48-8
Pagine: 80
Collana: Orizzonti
DESCRIZIONE
Oscar Locatelli nasce a Paladina, in provincia di Bergamo, il 1° Giugno 1959; tra i primi a baciarlo, un poeta alticcio. Iscritto al PCI dal 1975, dopo un percorso politico che un po’ rimpiange, è approdato con lieve sofferenza al PD. Militante di sinistra e sindacalista della CGIL, in Consiglio comunale dal 1980, è stato Assessore alla cultura e alla pubblica istruzione dal 1994. È Sindaco del suo paese natale dal maggio 2003. Nasce – per così dire – artisticamente nel Gruppo Fara di Bergamo, a cui deve l’amore per l’arte in genere, con il prezioso esempio di Aldo Grassi, Pasquale Emanuele, Romano Leoni e Mario Tucci, per diventare, con sua meraviglia, redattore della rivista “abiti-lavoro” fino al 1995, anno della sua chiusura, accanto ad altri giganti del calibro di Giovanni Garancini, Sandro Sardella, Ferruccio Brugnaro, Michele Licheri, Franco Cardinale, Claudio Galuzzi, Giovanni Trimeri e Andrea Bassi. Breve ma intensa la parentesi che lo vede tra i redattori di “Sommario”, rivista del Circolo Gramsci di Bergamo. Nel 1980, in occasione di un viaggio a Cuba, trascorre una lunga serata a L’Avana (ci sono i testimoni) con Ernesto Guevara Lynch, padre del Che, che gli parla dei suoi rapporti col mitico figlio. Evidentemente, questo episodio lo segnerà positivamente. L’anno seguente, in un teatro di Mosca, davanti a una platea composta anche da grigi e alti dirigenti del PCUS, condanna senza mezzi termini l’invasione sovietica dell’Afghanistan. Quest’altro episodio gli procurerà invece alcuni momenti di apprensione. Pervicacemente, continua a sostenere che l’amato Dostoevskij aveva ragione: “La bellezza salverà il mondo” e “Non c’è virtù, se non c’è immortalità”. Tra le raccolte passabili si ricordano: Ragionamore, quaderni di poesia del Gruppo Fara, Bergamo 1985; Maschere, a cura del Gruppo Fara, Bergamo 1986; Nove due sei zero, Grafica Carrara, Bergamo 2000; Ramerino viola, Edizioni Libreria Novantadue, Arcore 2004; Difetto di comunicazione, collana lavorodopo della CGIL, Bergamo 2007. È inoltre presente in diverse fanzine e nell’antologia Lo Scrigno Aperto, a cura di Alfio Privitera, Edizioni Nuove Scritture, Bergamo 1990.Francesca Cislacchi nasce a Romano in provincia di Bergamo il 18 maggio 1963. Si laurea nel 1989 in economia e commercio all’università di Bergamo. Lavora nel settore bancario dove ha maturato esperienza nella ricerca, in campo economico e finanziario. Nell’ultimo periodo ha ampliato la ricerca nel settore della responsabilità sociale d’impresa e, in particolare, nella redazione del bilancio sociale per le associazioni no profit. Affascinata dal fumetto giapponese realizza una serie di opere ad olio su tela che espone in due mostre, la prima a Milano, nel gennaio 2004, la seconda nello show room della ligne roset di Bergamo nel 2005. Titolo della serie di tele: “mangall’olio-catfight”. |