L’impero dei testi: Femminismo e teoria letteraria anglo-americana

Collana: Zebre

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Femminismo e letteratura oggi sono di nuovo una strana coppia. Di nuovo, perché l’enorme produzione saggistica e narrativa che ha affollato il mercato editoriale a partire dal 1970 sembrava avere sancito tra i due un’alleanza proficua sia dal punto di vista politico sia da quello artistico. Nell’ultimo decennio del Novecento tuttavia tanto il femminismo che la letteratura hanno conosciuto un processo di rapida e inesorabile obsolescenza; così mentre il primo si è trovato a essere sempre più spesso associato alla stagione, ormai apparentemente lontana, delle lotte per i diritti civili, la letteratura ha subito una serie di attacchi che ne hanno messo in discussione, a livelli in precedenza impensabili, l’identità e la funzione. In ambito accademico, tuttavia, le fortune di femminismo e letteratura sono caratterizzate da una divergenza radicale: la crescita di prestigio e di visibilità del femminismo è stata infatti speculare, dal punto di vista storico, all’acuirsi della crisi dell’opera letteraria, sempre più spesso indicata semplicemente come testo, in omaggio al superamento della distinzione tra usi letterari e non letterari del linguaggio condivisa dalle numerose correnti critiche esaminate in questo studio. È possibile ipotizzare un rapporto di causa ed effetto tra i due fenomeni? L’impero dei testi suggerisce di sì, e individua proprio nel contributo della teoria letteraria femminista la prima articolazione di una serie di interrogativi che hanno portato a riconfigurare premesse ed esiti del dibattito estetico e interpretativo statunitense.

Valeria Gennero collabora da anni con l’Università di Bergamo e con l’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” come docente di Metodologia e Storia della Critica Letteraria, nonché di Letteratura Inglese e Anglo-americana. Dottore di ricerca in Teoria e Analisi del Testo, si è specializzata in teoria letteraria femminista ed è stata visiting scholar presso il Pembroke Center for Teaching and Research on Women della Brown University di Providence (RI). È autrice di saggi su Djuna Barnes, Virginia Woolf, Angela Carter e sul problema dell’interpretazione nella cultura inglese del Settecento.


Titolo: L’impero dei testi: Femminismo e teoria letteraria anglo-americana


Autore: Valeria Gennero


Anno: 2002


ISBN: 978-88-87445-20-6


Pagine: 202


Collana: Zebre


DESCRIZIONE

Femminismo e letteratura oggi sono di nuovo una strana coppia. Di nuovo, perché l’enorme produzione saggistica e narrativa che ha affollato il mercato editoriale a partire dal 1970 sembrava avere sancito tra i due un’alleanza proficua sia dal punto di vista politico sia da quello artistico. Nell’ultimo decennio del Novecento tuttavia tanto il femminismo che la letteratura hanno conosciuto un processo di rapida e inesorabile obsolescenza; così mentre il primo si è trovato a essere sempre più spesso associato alla stagione, ormai apparentemente lontana, delle lotte per i diritti civili, la letteratura ha subito una serie di attacchi che ne hanno messo in discussione, a livelli in precedenza impensabili, l’identità e la funzione. In ambito accademico, tuttavia, le fortune di femminismo e letteratura sono caratterizzate da una divergenza radicale: la crescita di prestigio e di visibilità del femminismo è stata infatti speculare, dal punto di vista storico, all’acuirsi della crisi dell’opera letteraria, sempre più spesso indicata semplicemente come testo, in omaggio al superamento della distinzione tra usi letterari e non letterari del linguaggio condivisa dalle numerose correnti critiche esaminate in questo studio. È possibile ipotizzare un rapporto di causa ed effetto tra i due fenomeni? L’impero dei testi suggerisce di sì, e individua proprio nel contributo della teoria letteraria femminista la prima articolazione di una serie di interrogativi che hanno portato a riconfigurare premesse ed esiti del dibattito estetico e interpretativo statunitense.

Valeria Gennero collabora da anni con l’Università di Bergamo e con l’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” come docente di Metodologia e Storia della Critica Letteraria, nonché di Letteratura Inglese e Anglo-americana. Dottore di ricerca in Teoria e Analisi del Testo, si è specializzata in teoria letteraria femminista ed è stata visiting scholar presso il Pembroke Center for Teaching and Research on Women della Brown University di Providence (RI). È autrice di saggi su Djuna Barnes, Virginia Woolf, Angela Carter e sul problema dell’interpretazione nella cultura inglese del Settecento.

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