La magia come maschera di Eros: Silfidi, demoni e seduttori nella Francia del Settecento
Collana: Ricerca e Storia
Prodotto fuori catalogo
Si può parlare di un romanzo di magia nel Settecento? Nel dispiegarsi di un materiale quanto mai vario, dalla littérature de colportage ai trattati di demonologia, dal roman pornographique a testi di sicuro spessore letterario (Crébillon fils, Le silphe; Jean Galli de Bibiena, La poupée; Jacques Cazotte, Le diable amoureux) il tema dell’occultismo sembra essere un territorio estremamente fertile di sperimentazione e di messa in intreccio delle diverse istanze che animano la cultura illuminista. Demoni, creature alate, fanciulle in età da marito e seduttori senza scrupoli sono gli abitanti di un universo sommerso e al contempo profondamente ancorato ai nodi vitali della cultura del proprio secolo. Un universo complesso, ora ironico, ora visibilmente attratto dal fascino della propria stessa narrazione. Un universo ambiguo, certamente contraddittorio, ma non per questo meno rappresentativo delle pulsioni, delle inquietudini che animano la nostra modernità. |
Titolo: La magia come maschera di Eros: Silfidi, demoni e seduttori nella Francia del Settecento
Autore: Isabella Mattazzi
Anno: 2007
ISBN: 978-88-95184-23-4
Pagine: 106
Collana: Ricerca e Storia
DESCRIZIONE
Si può parlare di un romanzo di magia nel Settecento? Nel dispiegarsi di un materiale quanto mai vario, dalla littérature de colportage ai trattati di demonologia, dal roman pornographique a testi di sicuro spessore letterario (Crébillon fils, Le silphe; Jean Galli de Bibiena, La poupée; Jacques Cazotte, Le diable amoureux) il tema dell’occultismo sembra essere un territorio estremamente fertile di sperimentazione e di messa in intreccio delle diverse istanze che animano la cultura illuminista. Demoni, creature alate, fanciulle in età da marito e seduttori senza scrupoli sono gli abitanti di un universo sommerso e al contempo profondamente ancorato ai nodi vitali della cultura del proprio secolo. Un universo complesso, ora ironico, ora visibilmente attratto dal fascino della propria stessa narrazione. Un universo ambiguo, certamente contraddittorio, ma non per questo meno rappresentativo delle pulsioni, delle inquietudini che animano la nostra modernità. |