Il cinema nella scrittura
Collana: Cinema e teatro
€15.50
Il rapporto con la letteratura, e più in generale con il testo scritto (novella, romanzo, testo teatrale), costituisce per il cinema uno degli elementi costanti, che hanno accompagnato la sua storia dall’epoca dell’invenzione fino ad oggi. Ma rispetto alla scrittura il cinema manifesta una fondamentale alterità. La presenza dell’immagine e la sua concretezza si contrappongono nettamente alla linearità verbale. Ciò ha costituito oggetto di riflessione per scrittori e intellettuali, che hanno valutato l’impatto estetico del cinema in relazione alla letteratura, al teatro, alle arti visive.
Riflettere oggi sul cinema nella scrittura significa riesaminare quelle riflessioni e rovesciare i termini tradizionali del confronto, superare pregiudizi estetici e assolutismi di parte per mettere a fuoco i punti di contatto e le occasioni di incontro.
Aprono la raccolta due interventi di taglio generale, il primo sulle ricerche relative alla riproduzione del movimento effettuate parallelamente da Etienne Marey e dai fratelli Lumière, l’altro sullo spettacolo di immagini e suoni preconizzato nel ’600 da Athanasius Kircher. I saggi che seguono prendono in esame, sotto diverse prospettive, scrittori come Luigi Pirandello, Antonin Artaud, Alfred Döblin, Francis Scott Fitzgerald, Marcel Pagnol, Giovannino Guareschi, Peter Handke, registi come Carlos Saura o fotografi come Laszlo Moholy-Nagy, ma anche questioni più ampie, come il rapporto tra cinema e romanzo o la nozione di “teatro cinematografico”.
Titolo: Il cinema nella scrittura
Autore: Benvenuto Cuminetti, Stefano Ghislotti (a cura di)
Anno: 2000
ISBN: 978-88-87445-06-0
Pagine: 272
Collana: Cinema e teatro
DESCRIZIONE
Il rapporto con la letteratura, e più in generale con il testo scritto (novella, romanzo, testo teatrale), costituisce per il cinema uno degli elementi costanti, che hanno accompagnato la sua storia dall’epoca dell’invenzione fino ad oggi. Ma rispetto alla scrittura il cinema manifesta una fondamentale alterità. La presenza dell’immagine e la sua concretezza si contrappongono nettamente alla linearità verbale. Ciò ha costituito oggetto di riflessione per scrittori e intellettuali, che hanno valutato l’impatto estetico del cinema in relazione alla letteratura, al teatro, alle arti visive.
Riflettere oggi sul cinema nella scrittura significa riesaminare quelle riflessioni e rovesciare i termini tradizionali del confronto, superare pregiudizi estetici e assolutismi di parte per mettere a fuoco i punti di contatto e le occasioni di incontro.
Aprono la raccolta due interventi di taglio generale, il primo sulle ricerche relative alla riproduzione del movimento effettuate parallelamente da Etienne Marey e dai fratelli Lumière, l’altro sullo spettacolo di immagini e suoni preconizzato nel ’600 da Athanasius Kircher. I saggi che seguono prendono in esame, sotto diverse prospettive, scrittori come Luigi Pirandello, Antonin Artaud, Alfred Döblin, Francis Scott Fitzgerald, Marcel Pagnol, Giovannino Guareschi, Peter Handke, registi come Carlos Saura o fotografi come Laszlo Moholy-Nagy, ma anche questioni più ampie, come il rapporto tra cinema e romanzo o la nozione di “teatro cinematografico”.
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