Frammenti di Europa Terza serie
Collana: Ricerca e Storia
Prodotto fuori catalogo
Perché si traduce in Italia e in Europa nel Novecento? La risposta, come recita il titolo del volume, non può essere che frammentaria, una serie di messe a fuoco parziali che nel confronto e nell’accostamento tra loro cominciano a delineare una mappa generale, un quadro culturale fatto necessariamente di luci e ombre, se consideriamo la difficoltà di affrontare uno studio che interseca scienza della traduzione con una ricerca condotta su epistolari, vecchi articoli, ricostruzioni di vicende personali spesso affidate all’intuizione e così via, senza dimenticare il fattore della casualità, che non manca mai nella realizzazione di una buona mediazione culturale. Prendere in considerazione il perché si traduce, il progetto culturale che ne sta alla base, o anche spesso l’assenza dello stesso, è non solo il nodo focale del presente volume, ma anche una delle pietre angolari di molta storia letteraria del Novecento. Lo scambio osmotico tra letterature condiziona indiscutibilmente la ricerca e gli elementi di novità di qualsiasi paese e non è mai un’azione neutrale. Lo spazio delle riviste letterarie si rivela fondamentale per cogliere tali variazioni in quanto specchio, fedele proprio in quanto più di altri in fieri, del fermento intellettuale di un’epoca.
Titolo: Frammenti di Europa Terza serie
Autore: Maria Micaela Coppola, Francesca Di Blasio, Carla Gubert
Anno: 2011
ISBN: 978-88-6642-014-9
Pagine: 194
Collana: Ricerca e Storia
DESCRIZIONE
Perché si traduce in Italia e in Europa nel Novecento? La risposta, come recita il titolo del volume, non può essere che frammentaria, una serie di messe a fuoco parziali che nel confronto e nell’accostamento tra loro cominciano a delineare una mappa generale, un quadro culturale fatto necessariamente di luci e ombre, se consideriamo la difficoltà di affrontare uno studio che interseca scienza della traduzione con una ricerca condotta su epistolari, vecchi articoli, ricostruzioni di vicende personali spesso affidate all’intuizione e così via, senza dimenticare il fattore della casualità, che non manca mai nella realizzazione di una buona mediazione culturale. Prendere in considerazione il perché si traduce, il progetto culturale che ne sta alla base, o anche spesso l’assenza dello stesso, è non solo il nodo focale del presente volume, ma anche una delle pietre angolari di molta storia letteraria del Novecento. Lo scambio osmotico tra letterature condiziona indiscutibilmente la ricerca e gli elementi di novità di qualsiasi paese e non è mai un’azione neutrale. Lo spazio delle riviste letterarie si rivela fondamentale per cogliere tali variazioni in quanto specchio, fedele proprio in quanto più di altri in fieri, del fermento intellettuale di un’epoca.